Prendere appunti è una di quelle attività che, pur sembrando banali, è di vitale importanza.

E non si tratta solo di studiare: prendere appunti è una di quelle skill considerate tra le principali da tutte le persone di successo anche in tutti i campi del lavoro, della politica, dell’arte.

Si può quindi affermare con certezza che affinare i metodi per prendere appunti quando si studia è una di quelle cose che può aiutarti a raggiungere gli obiettivi che ti sei prefissato e a influenzare il tuo futuro!

Qualcuno potrebbe dire che basta solo ascoltare bene o aprire bene gli occhi e annotare i passaggi principali, le parole ed i concetti più rilevanti e quelli più difficili da tenere a mente.

Molte persone spesso scrivono appunti solo quando sentono o leggono qualcosa di nuovo. Annotano i concetti e termini mai sentiti prima, tralasciando altre cose che invece si collegano meglio al nostro bagaglio culturale precedente.

Questo può essere un errore. A meno che di avere capacità mnemoniche eccellenti, anche i concetti più semplici possono sfuggire, proprio perché magari ci siamo concentrati troppo su memorizzare altre cose e i nostri appunti presentano lacune.

Andremo a riguardare i nostri appunti ma ci accorgiamo che abbiamo pagine con liste di parole o frasi, scarabocchi, a volte con un modo di annotare incoerente che cambia da pagina a pagina.

Oppure che semplicemente abbiamo trascritto velocemente tutto quello che abbiamo sentito, in modo abbastanza passivo, come durante un dettato, e non riusciamo ad usare quella massa di frasi e parole per studiare o ripassare in modo efficace.

Ecco perchè si capisce immediatamente perché appunti realizzati con un metodo strategico a salvarci la vita permettendo di studiare e ripassare molto velocemente.

Metodo di Studio Efficace

– Questo articolo fa parte del corso Metdo di Studio di Alunia. Vai all’indice.

Metodi per prendere appunti durante le lezioni

Iniziamo con tre metodi per prendere appunti durante le lezioni. Leggile con calma e decidi quale sembra essere più vicina alle tue abitudini. Magari provale, cerca di comprenderle e poi scegli la più adatta.

Prima di cominciare però, ricordati che anche il posto dove vuoi studiare è importante.

1) Metodo Cornell

Uno dei metodi più efficaci e comprovati è il metodo Cornell. Si può dire che si tratta di una tecnica veramente “inossidabile”: è stata sviluppata presso l’Università Cornell negli anni 40 e da allora sono passati 80 anni ma il sistema è ancora valido.

In breve il metodo Cornell consiste nel dividere la pagina in tre sezioni. Il foglio diventa quindi una sorta di “dashboard” di un software o un app che ti permette di controllare a colpo d’occhio le informazioni. Vediamo nel dettaglio:

Bisogna iniziare dividendo ogni pagina del tuo quaderno o foglio in tre sezioni principali.

Pagina organizzata secondo il Metodo Cornell

1) Argomento: qui puoi inserire l’argomento e la data della lezione che saranno utilie per tenere i fogli organizzati.

2) Area di appunti: la sezione più grande dove prendi i tuoi appunti durante la lezione.

3) Area di domande/chiarimenti: Una colonna situata sul lato sinistro o destro della pagina dove puoi annotare domande, concetti poco chiari o punti che richiedono chiarimenti.

4) Area di riepilogo: un piccolo spazio situato nella parte inferiore della pagina dove puoi scrivere un riepilogo breve e conciso dei concetti principali dopo la lezione.

Una volta suddivisa la pagina in questa tabella con tre aree, siamo pronti per andare a lezione!

L’area di appunti è la sezione più grande del foglio ed è questa che useremo durante la lezione scrivendo in modo conciso e organizzato quello che ascoltiamo. Qui si possono usare elenchi puntati, parole chiave e frasi brevi per catturare i concetti principali.

Dopo la lezione o alla fine di ogni sezione, puoi dedicarti alla parte di riepilogo. Qui devi rivedere i tuoi appunti e scrivere un breve riepilogo per rafforzare immediatamente ciò che hai imparato e individuare i punti chiave.

L’area di domande/chiarimenti è dove invece annoterai i punti dove hai domande o dove servono chiarimenti. Questi ovviamente potrai richiederli al docente in un secondo momento, puoi trovarli sul libro, o ottenerli da altri studenti.

Clicca sul pulsante che segue se vuoi scaricare una pagina divisa in sezioni secondo il metodo Cornell.

Quello che è importante è che avrai i dubbi scritti in una zona specifica del foglio in modo da sapere in anticipo quali saranno i concetti che in fase di studio potrebbero richiedere più tempo.

Il metodo Cornell ti permette di avere ad ogni lezione, appunti organizzati in tre aree, con una tecnica che in realtà “inizia lo studio” già durante la lezione e quindi aiuta a fissare i concetti nella memoria già durante la redazione degli appunti.

Nello studio vero e proprio, con l’organizzazione a tabella, studiare diventerà molto più facile.

2) Mappe concettuali

Ognuno di noi ha un modo di pensare e di memorizzare leggermente diverso dagli altri, per questo il metodo Cornell potrebbe non essere ideale per tutti.

Alcune persone che hanno un modo di pensare più visivo non si trovano a loro agio con tabelle e descrizioni discorsive, ma preferiscono visualizzare le idee come delle mappe.

La mappa concettuale è un potentissimo strumento, anche questo valido ben oltre il solo mondo dello studio, ma utilissimo in tanti campi (scienza, marketing, business, informatica…giusto per citarne alcuni).

Realizzare appunti in questo modo potrebbe rivelarsi particolarmente interessante e creativo, perché si possono usare diverse forme e colori per realizzare le proprie mappe (anche se non è strettamente necessario).

L’importante è che, come in ogni mappa vera e propria, l’uso di forme e colori sia un simbolo specifico che abbia un significato particolare. 

La parte più difficile della mappa concettuale per prendere appunti durante la lezione è creare il “nodo centrale” cioè il concetto principale da cui si dipana tutto il resto. Dall’idea centrale si diramano i concetti correlati.

Scarica sul tuo PC il nostro esempio di mappa concettuale. Clicca qui per il download.

La mappa concettuale in teoria potrebbe includere tutta la materia quindi viene costruita lezione per lezione (anche se c’è chi potrebbe preferire avere una mappa per ogni lezione).

3) Codici, colori e simboli

I colori ed i simboli sono perfetti per chi ha un modo di ragionare visivo: ad esempio i concetti possono essere scritti dentro cerchi ed i cerchi collegati tra di loro da linee nere quando la relazione tra i concetti è positiva, e rosse quando la relazione è negativa.

Un concetto può essere scritto dentro una forma diversa dal cerchio se è immediatamente consequenziale da un altro. 

Ad esempio immaginiamo di studiare dei concetti di base della filosofia classica: se il nodo centrale è filosofia, possiamo trovare altri concetti correlati come logica, metafisica, epistemologia, etica ed altri sotto-concetti legati a varie scuole filosofiche del tempo, per esempio la scuola epicurea è collegata in modo positivo alla logica ed in modo negativo alla metafisica. 

Simboli, colori ed abbreviazioni non sono utili solo in una mappa concettuale. Possono essere aggiunti anche nel metodo Cornell o per chi preferisce prendere appunti sotto forma di semplici elenchi puntati (che siano ben ordinati) veloci.

Scegliere simboli, abbreviazioni e colori deve essere fatto prima delle lezioni, in modo da creare un codice prestabilito che è sempre lo stesso e non richiede ogni volta dover impazzire per ricordare cosa significa quella sigla scritta 4 mesi fa.

Metodi per prendere appunti durante la lettura

Prendere appunti durante la lettura è di vitale importanza così come durante le lezioni. In primis perché ci sono parti nei libri di testo che spesso non vengono esplicitate nelle lezione ma che comunque possono essere oggetto di esame, test o esercitazioni, secondo perché aiuta a comprendere e memorizzare meglio il materiale.

I metodi più tradizionali sono quelli più istintivi: sottolineare il testo, scrivere annotazioni ai margini o tra le righe, rielaborare il testo in brevi riassunti per memorizzare meglio.

Tutti questi metodi, semplici ed intuitivi, presentano le loro complessità:

  • molti studenti finiscono per sottolineare la maggioranza del testo senza nessuna reale efficacia
  • le annotazioni diventano spesso un pasticcio incomprensibile
  • rielaborare il testo non significa fare una parafrasi, ma creare sintesi in modo intelligente che possano servire in futuro per studiarci sopra.

Questi problemi comuni possono essere risolti applicando anche qui metodi più precisi e non il solito approccio casuale di prendere una matita, aprire il libro e cercare di capire il da farsi.

La prima importantissima tecnica da applicare invece, per chi vuole usare queste metodologie all’apparenza semplici, è quella di individuare le parole chiave. Le parole chiave sono quelle intorno alle quali girano intorno capitoli, paragrafi, concetti.

Ad esempio in queste frasi la parola chiave è proprio parole chiave. Sarebbe quindi la prima parola da sottolineare e magari annotare a margine un promemoria sul perché si è indicati quella parola o frase come la chiave di tutto.

Il concetto centrale poi si dipana in spiegazioni ed esempi ed è lì che bisogna cercare le informazioni principali che ci aiutino a capire. Dopo aver sottolineato lo stretto necessario inizia la fase di trascrizione degli appunti.

Nel libro ci può essere un passaggio di 6-7 righe dove effettivamente il concetto principale può essere ridotto ad una frase breve di 5-6 parole. Gli elementi principali li abbiamo già individuati sottolineando, adesso possiamo passare ad organizzare e sintetizzare.

Come organizzare e sintetizzare le informazioni

Qui inizia la parte in cui riscriviamo e rielaboriamo le informazioni in un modo che permetta sia di migliorare l’apprendimento e memorizzazione nell’immediato, sia che diventi facilmente consultabile in un momento successivo.

Come abbiamo detto, una volta identificati i concetti chiave ed isolati dalle parti superflue, tramite sottolineature e note a margine, possiamo prendere il nostro blocco note ed iniziare a trascrivere le informazioni in modo sintetico.

Alcuni potrebbero trovare proficuo scrivere riassunti dei vari paragrafi.

Un’altra tecnica invece è quella di organizzare tutto in elenchi puntati e numerati. La scelta del metodo varia in base alle proprie esigenze ed inclinazioni, il suggerimento è quello di utilizzare entrambi le cose.

Ad esempio un paragrafo particolarmente lungo può essere riassunto in una parte discorsiva e in una parte di elenchi puntati.

Oppure i vari mini riassunti possono essere organizzati come un elenco puntato di frasi lunghe.

Come dicevamo prima, l’apprendimento efficiente dipende anche dal modo di pensare di ognuno di noi. C’è chi si trova meglio a ragionare in modo totalmente discorsivo, chi preferisce schematizzare i dati con numeri e linee e chi invece preferisce un approccio visivo.

Utilizzo di colori e diagrammi

Per avere un effetto colpo d’occhio, soprattutto per quelle persone che hanno un tipo di memoria che si associa meglio a forme, colori ed immagini, piuttosto che a flussi di parole, l’uso di colori diversi per sottolineare, evidenziare e scrivere gli appunti è di grande importanza.

Come abbiamo già spiegato nell’esempio delle mappe concettuali, i colori devono essere codificati prima di usarli.

Cioè non possiamo usare colori diversi in modo casuale, ma l’uso dei colori deve essere deciso in anticipo e rimanere costante per evitare di confondersi.

Ad esempio: evidenziatore giallo per il concetto chiave principale, evidenziatore blu per i concetti correlati, evidenziatore rosa per i punti che richiedono maggiore approfondimento o spiegazione.

Anche creare grafici e diagrammi può essere una preziosa aggiunta al metodo di studio. Soprattutto per chi studia materie tecniche o scientifiche, la costruzione dei diagrammi, a mano o con l’aiuto di software diventa una parte importante dell’apprendimento ed equivale ad un riassunto per chi invece studia materie umanistiche.

I diagrammi ovviamente possono essere usati da chiunque: ad esempio chi studia letteratura o storia potrebbe creare un diagramma che rappresenta la cronologia degli eventi contenuti nel testo, in modo da avere una timeline sempre disponibile per non dimenticare gli eventi più importanti identificati.

Consigli pratici ed esempi

Per migliorare continuamente i tuoi appunti il tuo valore di riferimento deve essere prima di tutto una seria auto-valutazione:

  • da quando ho implementato delle metodologie precise per gli appunti ho notato che impiego meno tempo a studiare? ho notato risultati migliori?

Successivamente si parte al confronto con l’esterno. La prima cosa è semplicemente confrontare gli appunti con i propri compagni per capire se effettivamente riesci a catturare tutto il necessario o qualcosa ancora continua a sfuggire nonostante i nuovi metodi.

Importantissimo è poi usare gli appunti come mappa delle parti più complesse, le parti dove c’è bisogno di chiarimenti. Se non capisci qualcosa e non sei sicuro che i tuoi compagni più bravi lo abbiano compreso a fondo, non esitare a chiedere agli insegnanti e tieni traccia di queste domande e risposte nei tuoi appunti.

Con il passare del tempo, vedrai che le note che usi per studiare diventeranno uno strumento sempre più efficace e preciso.

Ecco degli esercizi per fare subito pratica

  • Per fare pratica in un contesto tranquillo e senza la pressione che potresti sentire in classe, simuliamo una lezione. Scegli una materia che pensi di conoscere bene, anche una che hai già superato, prendi un capitolo del libro e immagina che tu stia assistendo alla lezione. O ancora meglio, trova un video su Youtube di un esperto che parla dell’argomento e seguilo come una lezione.  Prendi un quaderno e dividi la pagina in tre parti secondo il metodo Cornell, spiegato precedentemente. Devi usare una parte per gli appunti veri e propri, una parte per ricapitolare quello che hai appena imparato ed una parte per i dubbi e le domande. Appena finisci rileggi il tutto: noti che è molto più facile ricordare tutto? Puoi fare il confronto scegliendo un altro capitolo o un altro video e provando a prendere appunti “a caso” senza metodo e vedrai la differenza.

  • Con lo stesso punto di partenza, un capitolo o un video, prova a disegnare una mappa concettuale. Potresti farla a mano o usando piattaforme come Miro o Lucidchart o anche Google Docs o Visio in Microsoft Office. Crea una mappa semplice e non troppo ramificata, con un concetto principale, quelli secondari a cui colleghi poi eventuali domande ed obiezioni. Ad esempio: se il concetto centrale è la psicologia cognitiva, e i concetti secondari sono percezione, linguaggio, memoria ecc… inseriscili in una forma diversa rispetto al concetto centrale, e poi collega i concetti secondari a domande specifiche legate ad ognuno di essi, che sono appunto le domande che lo studio della materia deve risolvere e che quindi dovrai conoscere in sede di esame.

  • Prendi un libro, procurati una matita, due penne di colori diversi ed un quaderno. Inizia a leggere e sottolineare la parola chiave principale. Poi cerchia i concetti correlati che completano la trattazione della parola chiave. Dopo una lettura attenta è il momento di prendere il tuo quaderno ed iniziare a riassumere quello che hai letto, usando dei concetti chiave. Usa un colore per scrivere riassunti ed elenchi con l’altra del colore diverso annota le parti che secondo te richiedono più tempo, più attenzione, per le quali hai bisogno di aiuto. 

Queste sono solo alcune delle tecniche ed alcuni brevi esempi per migliorare i propri appunti.

Saper prendere note in modo corretto, essere capaci di sintetizzare al massimo le informazioni, di visualizzarle in modo grafico o discorsivo è un’abilità importantissima da sviluppare.

Aiuterà a rendere l’apprendimento più facile e veloce, aumentando i risultati.

Leave a Reply