Comprendere un testo

Se hai bisogno di sapere come sia possibile comprendere un testo, questo capitlo fa per te.

Per molti studenti, quando bisogna studiare tanto, leggendo pagine e pagine di testo, la comprensione del testo può essere un problema.

Tutti possono comprendere un messaggio o una breve descrizione. Eppure quando le frasi si moltiplicano e diventano centinaia di pagine, ed a queste si aggiunge magari un pizzico di ansia e tensione causate dall’esame imminente, si arriva alla situazione comune di: leggere senza capire.

Capita a tutti prima o poi che per quanto ci si sforzi di leggere, a volte sembra che le frasi non abbiano un vero significato. Letture e riletture sembrano inutili, il cervello comprende benissimo le parole ma non riesce a farci nulla.

Oppure riusciamo a recepire il testo solo in modo parziale, ed alcuni passaggi sembrano scritti in modo incomprensibile che non è di nessuna utilità al nostro apprendimento.

Aldilà di problematiche serie come l’iperlessia (una condizione neurologica per la quale si può leggere benissimo un testo ad alta voce, ma senza capirne il senso), quando capita “temporaneamente” di avere difficoltà a capire un testo la ragione principale è che manca la concentrazione.

Come concentrarsi per migliorare la comprensione del testo

Come concentrarsi per migliorare la comprensione del testo
Come concentrarsi per migliorare la comprensione del testo

La mancanza di concentrazione può dipendere da diversi fattori, il primo può essere la stanchezza.

Se il cervello è “sovraccarico” le energie a disposizione finiscono, e per quanto ci si sforzi coscientemente non si ottiene nessun risultato.

In molti casi però, questa situazione si verifica subito all’inizio dello studio: una casistica difficile da attribuire ad una mente stanca, se ci è appena svegliati dopo una buona notte di sonno. Cosa può essere?

La verità che tendiamo a percepire la stanchezza in modo diverso caso per caso, e siamo orientati a cercare sempre una situazione comoda e piacevole ed a fuggire da una che è percepita come meno interessante.

Ad esempio, è molto facile sentirsi assonnati alle 10 di sera mentre si studia sui libri ma se improvvisamente mettiamo la nostra serie tv preferita su Netflix il sonno sparisce e stiamo svegli fino alle 3 di notte.

Questo è possibile proprio perché tendiamo ad evitare situazioni che troviamo scomode o poco interessanti ed a dedicare molte energie alla ricerca di sensazioni piacevoli.

Detto in altri termini: se ti annoi ti stanchi prima mentalmente e la motivazione sparisce.

In questo concetto si cela un trucco interessante per studiare e migliorare la comprensione del testo: motivarsi per concentrarsi.

Trovare la motivazione per segnalare al cervello che è il momento di sforzare per capire il più possibile di quello che si studia è possibile con diverse strategie.

Comprensione del testo e coinvolgimento attivo

ome molti professori amano ripetere, essere attenti a lezione in modo attivo, è la parte più importante dello studio.

Frequentare le lezioni e prendere appunti con un metodo efficace sono capisaldi per chi vuole studiare bene e senza stressarsi troppo.

Proprio partendo dall’attenzione e dagli appunti è possibile trovare lo spunto per creare un coinvolgimento attivo nella lezione: si possono fare domande ai docenti, domande costruite non per essere orientate su nozioni generiche, ma su casi reali o ipotetici che suscitano curiosità ed interesse.

Usando la stessa strategia si può creare dibattito con i propri colleghi di corso.

Questo coinvolgimento attivo è la prima parte per creare motivazione ed interesse: quando si va a studiare sui libri, il cervello sarà stimolato dai dibattiti e dalle curiosità, magari anche dalla voglia di trovare qualcosa che “risolva” un dibattito tra compagni.

In questo modo si attiva una sorta di meccanismo che fa percepire lo studio come una attività “di gioco” e non noiosa.

In questo caso, anche se il libro di testo probabilmente non sarà coinvolgente quanto gli episodi di Game of Thrones e nemmeno dei romanzi su cui è basata la serie tv, in ogni caso non sarà più un’attività scomoda da evitare ma un qualcosa che stuzzica l’attenzione.

Con l’attenzione e la motivazione elevate, la comprensione del testo diventerà più semplice e ci si stancherà di meno.

E’ un poco come quando si è in disaccordo su qualcosa con degli amici e si cerca la risposta su Google, non risparmiandoci di leggere pagine di Wikipedia, news e forum per essere sicuri di avere l’ultima parola su temi di politica o attualità.

Metodo di Studio Efficace

– Questo articolo fa parte del corso Metdo di Studio di Alunia. Vai all’indice.

Una semplice domanda può aumentare l’interesse nello studio e la comprensione dei testi in modi che nemmeno ci si può immaginare.

Ad esempio, facciamo finta che durante una lezione di diritto internazionale uno studente ponga questa domanda:

“Se una donna in gravidanza si trova su un automobile e questa si rompe e si ferma esattamente al confine tra i due stati, con una parte dell’auto in uno stato, ed una parte dell’auto in un’altra. Se uno dei due stati garantisce lo ius soli, cioè la cittadinanza per semplice diritto di nascita, ed i genitori invece provengono dall’altro stato confinante, che si basa sullo ius sanguini, cioè la cittadinanza si origina dai genitori il bambino potrà essere considerato cittadino di quello stato o la cittadinanza sarà quella dei genitori?”

Immaginiamo che il docente invece di rispondere giri la risposta agli studenti: ognuno avrà le sue opinioni e teorie e non esiterà a cercare sui libri le basi per motivare la propria versione.

Comprende meglio quando si legge

Per leggere e comprendere un testo in modo efficace, le strategie sono varie. Molte sono simile ai metodi per prendere appunti.

1) Parole chiave

Facilitare la comprensione del testo passa dall’individuare con precisione quelle che possiamo chiamare parole chiave. Queste parole sono quelle che rappresentano e riassumono il senso del testo che si sta leggendo.

Individuare le parole chiave ha un doppio vantaggio: il primo è quello di facilitare la memorizzazione delle informazioni principali mentre il secondo è quello di stimolare un conivolgimento più profono con il materiale oggetto di studio.

Per fare questo, ecco i passaggi che devi tenere a mente:

2) Pre lettura

Il primo consiglio consiste in un approccio soft al testo. Leggi velocemente il materiale da memorizzare, osserva le immagini (se ce ne sono), individua titolo e sottotitoli e cerca di comprendere la struttura del teso.

Evidenziazione e Annotazione

Successivamente, dopo che ti sei fatto un’idea generale del testo che devi studiare, ricominca con una lettura più attenta e sottolinea, o evidenzia, le parole che meglio rappresentano ciò che stai leggendo.

Queste sono proprio le parole chiave di cui abbiamo parlato in precedenza: possono essere nomi, date o concetti fondamentali che il testo stesso enfatizza. Quando sei sicuro di averle individuate con certezza, sottoleale o evidenziale.

CONSIGLIO PRO: l’errore più grande che potresti fare è essere tentato di sottolineare, o evidenziare il più possibile. Questo finirebbe con l’avere l’effetto contrario. Se sottolinei tutto, o quasi, non ha più senso parlare di parole chiave, che devono essere specifiche e ben definite.

Creazione delle domande

Dopo aver individuato le parole chiave che per te meglio rappresentano il testo, passa alla fase successiva: costruisci delle domande specifiche intorno ad esse.

Le domande possono essere semplici e riguardare date o definizioni, ma possono essere anche più complesse, in grado magari di stimolare analisi, confronti e ragionamenti più approfoniditi.

L’uso di queste domande possono aiutare a prepararti per eventuali interrogazioni o esami complessi.

2) Domande già pronte

Un’altra strada potrebbe essere invece avere già delle domande prima ancora di iniziare a studiare (ad esempio quali sono le domande che più frequentemente il professore chiede in sede di esame) e leggere con l’obiettivo di saper rispondere a tutte queste domande. 

Avere le domande pronte in anticipo può servire da mappa per guidare lo studio. Leggere ogni capitolo con una lista di domande a cui rispondere da un obiettivo immediato ed una motivazione che aiuta a studiare meglio.

Può essere un’arma a doppio taglio però se le domande a disposizione sono limitate e specifiche, si finisce per studiare in modo parziale ed avere brutte sorprese all’esame.

E’ importante quindi avere/creare domande che riescano ad abbracciare tutta la materia, a questo proposito si può usare Internet per reperire domande inerenti alla materia di studio ed usarle come guida per uno studio più attivo.

3) Suddivisione del testo

Le domande aiutano ad implementare un’altra strategia molto utile: suddividere il testo in frammenti più digeribili.

Le due pagine aperte di un libro, dense di parole, possono intimidire ed immediatamente farti sentire quella sensazione di fatica mentale o di grande difficoltà percepita che si traduce in una mancata comprensione.

Soprattutto se il libro è scritto con un linguaggio complesso e pieno di tecnicismi.

Suddividere grandi blocchi di testo in blocchi più piccoli, dove iniziare a cercare le risposte alle nostre domande, aiuta moltissimo a non perdere il filo del discorso piuttosto che concentrarsi nel finire per forza una o due intere pagine, per poi dover tornare indietro più volte.

Mappa Procedurale

Come dovresti aver visto nel capitolo Prendere Appunti Efficacemente, la comprensione del testo passa anche da come vengono presi gli appunti e viceversa. Comprendere un testo e prendere appunti sono due aspette strettamente collegati tra di loro.

Fatta questa premessa, parliamo ora di una strategia molto efficace che aiuta a comprendere cosa stiamo leggendo. Il suo nome è mappa procedurale.

Si tratta di uno stratagemma utile per consetire allo studente di ricordare procedure o sequenze di eventi in un testo.

Stiamo parlando quindi di una mappa visiva, come quelle di cui abbiamo parlato qui, che permettono di rappresentare un testo in modo grafico e facilitare la comprensione di un brano o un capitolo mettendo in relazione procedure, istruzioni, o eventi cronologici.

Ma vediamo come funziona una mappa procedurale:

  1. Identificazione dei passaggi: prima di tutto, si identificano i vari passaggi o fasi del processo descritto nel testo. Questi possono essere, ad esempio, le fasi di un esperimento scientifico, i passaggi per completare un compito, o gli eventi principali in una narrazione storica o in una storia.

  2. Organizzazione sequenziale: i passaggi identificati vengono poi organizzati in una sequenza logica. La mappa può essere lineare, mostrando un flusso da un punto all’altro in ordine cronologico, o può avere diramazioni se ci sono variabili o scelte alternative nel processo.

  3. Rappresentazione Visiva: ogni passaggio viene rappresentato visivamente, spesso con l’uso di caselle di testo connesse da frecce che indicano la direzione del processo. Questo aiuta gli studenti a visualizzare la relazione tra i diversi componenti e a seguire il flusso degli eventi o delle azioni.

  4. Aggiunta di dettagli importanti: accanto a ciascun passaggio, possono essere aggiunti dettagli importanti o note che aiutano a comprendere meglio ogni fase. Questi possono includere definizioni di termini chiave, spiegazioni brevi, o domande che stimolano ulteriore riflessione e analisi.

Questa strategia è molto utile per gli studenti che hanno maggiore facilità nel memorizzare dei concetti nel momento in cui riescono a visualizzari (attraverso grafici e simboli appunto).

L’applicazione di questa strategia va oltre l’ambito scolastico, infatti può essere utilizzata anche in ambito lavorativo e professionale.

Semplificare i concetti difficili

I problemi di comprensione del testo possono derivare non solo da mancanza di concentrazione e motivazione ma anche dalla difficoltà della materia e dei termini tecnici.

Una ragione molto semplice e diretta, che ovviamente può essere affrontata con le metodologie esposte fino ad adesso ma anche con approcci specifici.

Quando ci si trova di fronte a una materia particolarmente una pratica consigliata è quella di identificare le frasi o concetti più complessi e crearne una lista apposita. Questo permette di concentrarsi sui punti critici del testo, individuando eventuali tecnicismi o termini poco chiari.

Una volta compilata la lista delle frasi difficili, è utile isolare i termini tecnici o meno familiari e creare un vocabolario personalizzato.

Questo processo richiede di consultare fonti affidabili per trovare definizioni chiare e comprensibili di ciascun termine.

Annotare queste definizioni accanto ai termini stessi aiuta a chiarire il significato e a facilitare la comprensione del testo nel suo complesso.

Inoltre, per rendere più accessibili le frasi complesse,si possono appuntare brevi parafrasi, riformulando le frasi in versioni più semplici e comprensibili.

Durante questo processo, è importante mantenere l’essenza del significato originale, semplificando la struttura e sostituendo eventuali parole o concetti ostici con espressioni più chiare e familiari.

Questa metodologia non solo aiuta a superare le difficoltà di comprensione, ma consente anche di approfondire la conoscenza della materia, poiché richiede un’analisi critica e una riflessione sul significato dei concetti esposti.

Inoltre, la creazione di un vocabolario personalizzato e la pratica della parafrasi sono abilità trasferibili che possono essere utilizzate in diverse situazioni di studio e lavoro, contribuendo così allo sviluppo delle capacità linguistiche e analitiche.

Conclusioni

Studiare senza comprendere pienamente il testo che si studia significa solo perdere tempo. E si perde tempo anche se, semplicemente si passano ore a guardare le stesse pagine senza averne carpito il senso.

Impostare il proprio studio in modo efficiente e strategico sin dal momento della lezione, avvalendosi di appunti, domande, interazioni con altri studenti e uso di tecnologie, permette di avvantaggiarsi e prepararsi al momento in cui ci si troverà da soli con i testi.

Assicurarsi di essere nello stato mentale corretto per capire e memorizzare è possibile mantenendo abitudini di studio ordinate e cercando la motivazione per mantenere alta la concentrazione.

Bisogna ricordarsi che anche tutto quello che facciamo quando non studiamo influenza lo studio.

Dormire poco e male, esagerare con il cibo spazzatura, con gli alcolici o anche con la caffeina (che potrebbe sortire l’effetto opposto invece che aiutarci a concentrarci), essere troppo sedentari, ridursi all’ultimo minuto, essere troppo disordinati, sono tutte cose che riducono memoria e concentrazione.

2 comments

  • Loredana 6th Agosto 2024 , 11:31 pm

    Il tuo articolo mi è stato molto utile, ci sono altri contenuti correlati? Grazie!

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